La Milanesiana Letteratura Musica Cinema Scienza (Scienza che quest’anno si aggiunge, come voce, anche nella dicitura della manifestazione) è giunta alla decima edizione. Promossa dalla Provincia di Milano,con il Comune di Milano e il sostegno della Regione Lombardia (con l’adesione, quest’anno, del Presidente della Repubblica), e da un nutrito gruppo di sponsor privati, la manifestazione si svolge nelle abituali sedi del Teatro Dal Verme, dello Spazio Oberdan e,per gli incontri del mattino, a cura della Fondazione Corriere della Sera, della Sala Buzzati e del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci,dove gli autori ospiti del Festival,in un arco di quattordici incontri- dibattito,basati su spunti e idee emersi nelle serate precedenti,possono conversare sulla base delle sollecitazioni fornite dai coordinatori che operano in diverse testate giornalistiche. Forte degli oltre 400.000 spettatori che ci hanno donato la loro attenzione e il loro entusiasmo per nove anni consecutivi,la Milanesiana si ripropone oggi con una tabella di marcia molto ricca:4 Premi Nobel,3 Booker Prize, 2 Premi Pulitzer, 2vincitori della Palma d’Oro, 4 David di Donatello.
Il tema di quest’anno è semplice e complesso,come tutto ciò che sfiora l’essenza delle cose: l’invisibile.
Dall’immaterialità nell’arte e nella scienza all’apparente “invisibilità”del problema dell’identità nazionale ed etnica (una giornata è dedicata all’Armenia,e ogni serata è introdotta da un frammento di un film di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi);dalla difficile comprensione dei confini geografico-politici ai suggerimenti dell’etica,oggi coinvolta nelle questioni più spinose e imbarazzanti.E ancora:dalla potenza dei sogni e del fantastico alla realtà enigmatica del potere,indagata da Leonardo Sciascia,di cui ricorre il ventennale della scomparsa e a cui la Milanesiana rende un dovuto omaggio.Insomma, una singola parola,“invisibile”,racchiude un intero universo in fermento,e tutti noi ne siamo gli attori nella quotidianità,nel comune sforzo di capire.Ma veniamo al programma di ciascuna serata.
Lunedì 22 giugno si apre al Teatro Dal Verme la decima edizione della Milanesiana,all’insegna del tema “Il bello e l’invisibile”.Durante ogni serata, come dicevo,verranno proiettati in apertura quaranta secondi dal film Ghiro ghiro tondo,del regista di origine armena Yervant Gianikian e di Angela Ricci Lucchi.Gli autori,che hanno dato vita a una cinepresa analitica in grado di riesplorare in profondità le inquadrature offerte dal normale scorrimento di un film su uno schermo,ci mostrano in questo film una serie di giocattoli ammaccati, risalenti all’epoca delle guerre mondiali,che compongono una specie di mondo miniaturizzato da cui emerge l’ombra dei fascismi.Nella serata sono chiamati al confronto con l’Invisibile Robert Hughes,Michael Cunningham e Erica Jong.
Robert Hughes,scrittore e critico d’arte australiano,è autore fra gli altri di La cultura del piagnisteo,saggio pionieristico di critica del sistema scolastico occidentale e di una accettazione ingenua del multiculturalismo. Michael Cunningham,vincitore del Premio Pulitzer nel 1999 con il romanzo Le ore,costituisce una presenza incisiva nella letteratura contemporanea. Le sue opere sono caratterizzate da una grande forza evocativa,che unisce una profonda sensibilità personale a suggestioni letterarie del passato (Virginia Woolf,Walt Whitman).
Erica Jong,l’autrice di Paura di volare,che da anni coniuga l’espressione del mondo del desiderio con una feroce critica dei sistemi politici antidemocratici,riceverà per l’occasione il Premio “Fernanda Pivano”.
Il Premio, infatti, da quest’anno, entra nella Milanesiana per segnalare e ribadire le grandi voci della cultura americana,secondo gli interessi che animano da sempre Fernanda Pivano. A seguire un concerto di Juliette Gréco,musa dell’esistenzialismo francese,profondamente legata al mondo della letteratura. A introdurre la serata,Ferruccio de Bortoli, direttore del “Corriere della Sera”.
Martedì 23 giugno la serata al Teatro Dal Verme è intitolata “L’invisibile dove è sempre notte”,un incontro imperniato su echi e pensieri della terra d’Irlanda. Anne Enright,dublinese,autrice del libro-rivelazione La veglia,con il quale ha vinto il Booker Prize 2007,mette il proprio stile,ora ironico ora impietoso,al servizio del racconto dei dilemmi e drammi,sempre nascosti,scatenati nel contesto famigliare,tra amore e desiderio.Con lei John Banville(Booker Prize 2005con Il mare). Gentiluomini,spie,attori in crisi di identità e sconvolti dall’esperienza del “doppio”sono i protagonisti delle sue storie,basate su una lirica rievocazione delle tonalità ambigue dell’“irlandesità”.E ancora in Irlanda ci troviamo con Colm Tóibín,che nelle sue opere mostra la possibilità di relazioni umane intense e autentiche all’interno di scelte di vita controcorrente. Per la parte musicale,ritorna Michael Nyman,che si esibisce con la sua band e con il soprano Marie Angel in un concerto/omaggio ai Sonetti lussuriosi di Pietro Aretino,capolavoro rinascimentale della poesia erotica italiana,facendoci entrare in una inedita notte dei sensi.
Il coordinamento è affidato a Mario Fortunato,scrittore e critico letterario dell’“Espresso”,autore di I giorni innocenti della guerra(Finalista al Premio Strega 2007).
Mercoledì 24 giugno,sempre al Teatro Dal Verme, il titolo è “Città invisibili”.Fleur Jaeggy apre con un prologo letterario.Boris Pahor,scrittore sloveno,deportato durante la seconda guerra mondiale incampi di concentramento tedeschi e francesi,è autore del pluripremiato Necropoli:un pellegrinaggio sui luoghi della sua prigionia,nel solco della tradizione di Primo Levi e di Imre Kertész.Con loro Charles Simic (Premio Pulitzer 1990),poeta americano nato a Belgrado,autore del celebrato Club Midnight,un poeta che,con uno stile drammaticamente ma anche ironicamente breve e spezzato,racconta il territorio incerto fra sonno e veglia,incubo e contemplazione:una patria invisibile,che scaturisce dall’inconscio.
E poi Predrag Matvejevic’,autore bosniaco,di madre croata e padre russo,attualmente docente di slavistica a Roma,che nelle sue opere si pone come indagatore di un’“altra”Europa,quella che i drammi dell’ex Jugoslavia hanno sconvolto. La parte musicale della serata vede il ritorno di Michele Campanella,insuperato interprete lisztiano,che accompagnato dalla voce di Anna Bonaiuto(David di Donatello 1995) ci offre un melologo espressamente preparato per la Milanesiana,composto da una scelta di musiche di Liszt,Strauss e Schumann.Paolo Mauri,giornalista di “la Repubblica”e scrittore,introduce la serata.
Giovedì 25 giugno il titolo della serata al Teatro Dal Verme è “L’angolo invisibile”.
Dopo un prologo di Fiorenzo Galli,direttore del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci,Nicola Cabibbo,uno dei più importanti fisici italiani viventi,presidente della Pontificia Accademia delle Scienze,noto per l’introduzione nella fisica delle particelle del cosiddetto “angolo di Cabibbo”(a partire dal quale nel 1973 Makoto Kobayashi e Toshihide Maskawa ne hanno proposto,tramite la matrice CKM, una generalizzazione multidimensionale in grado di rivelare il numero e la tipologia di quei mattoncini di cui è composta la materia) e per i suoi studi sul legame fra scienza e fede,ci offre il punto di vista della scienza sull’invisibile,seguito da una lettura di Piergiorgio Odifreddi.
Con loro Imre Kertész,scrittore ungherese,Premio Nobel per la Letteratura 2002,traduttore di Freud, Nietzsche,Canetti e Wittgenstein e autore di illuminanti saggi sull’Olocausto.
La voce che legge questo suo testo inedito,sull’“invisibile Europa”, è quella di Andrea Renzi. A Nicola Cabibbo e a Imre Kertész sarà consegnato il Premio “Rosa d’Oro della Milanesiana”, rispettivamente per la Scienza e per la Letteratura. Per la parte musicale,ci immergeremo nel mondo del jazz con Paolo Fresu,sempre in bilico fra tradizione,innovazione e contaminazione, e Uri Caine,pianista di Philadelphia,direttore della Biennale Musica di Venezia e del Festival jazz di Bergamo.
Insieme,si esibiscono per la prima volta alla Milanesiana.
Introduce la serata Marino Sinibaldi,ideatore e conduttore della trasmissione di Radio 3 Fahrenheit e vicedirettore dei programmi radiofonici Rai. Venerdì 26 giugno,al Teatro Dal Verme, per il tema“La vertigine dell’invisibile”,saranno presenti Bernard-Henri Lévye Claude Lanzmann. Da una parte Bernard-Henri Lévy,fondatore della “nouvelle philosophie”,critico dell’ideologia comunista e di quella capitalista,ma anche difensore dei diritti umani e della causa dei musulmani di Bosnia.
Dall’altra Claude Lanzmann, direttore della rivista “Les Temps Modernes” (fondata da Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir) e autore del film Shoah,che raccoglie oltre nove ore d’interviste per raccontare il dramma della Seconda guerra mondiale. Il confronto dialettico viene introdotto da Ranieri Polese,inviato culturale del “Corriere della Sera”. Il concerto della cantautrice statunitense Suzanne Vega,un’antidiva per sua stessa ammissione, ma in realtà il punto di riferimento di gran parte del rock contemporaneo,chiude la serata. Sabato 27 giugno,nel pomeriggio,presso la Sala Buzzati,è prevista una giornata di cinema a sorpresa,dedicata a François Truffaut,con proiezione di filmati inediti.
Durante la serata,nella consueta cornice del Teatro Dal Verme per il tema “Legami invisibili”,ritorna sul palco della Milanesiana uno dei più grandi narratori di oggi, John Coetzee(Premio Nobel per la Letteratura 2003,Booker Prize 1983 e1999).
I suoi libri sono un lungo viaggio interiore alla ricerca di una salvezza che non può nascere dall’adesione allo sterile razionalismo e alla moralità di facciata della civiltà occidentale.
Insieme a lui,lo scrittore svizzero Alain de Botton,autore del bestseller Come Proust può cambiarvi la vita:un autore che riporta alla luce i semi di saggezza contenuti nelle opere d’arte e di pensiero del passato per indicare una via per la felicità agli uomini di oggi.
E ancora: Joe Lansdale,texano,il principe dell’underground, fra epopea del West,fantascienza,horror,giallo e fumetto.
E per la musica,un altro gradito ritorno: Meredith Monk,che insieme è compositrice, cantante,regista/coreografa e creatrice di “nuove opere”,di lavori teatrali musicali,di film e installazioni.
Un’icona della musica contemporanea,la cui voce si fa strumento per una espansione delle forze in gioco:luce,suono, movimento.
Il suo concerto insieme a Katie Geissingerconclude la serata,introdotta da Antonio Gnoli,saggista e responsabile delle pagine culturali di “la Repubblica”. Domenica 28 giugnola giornata comincia insieme a enrico ghezzi allo Spazio Oberdan,la mattina,con la proiezione di tre film di Raúl Ruiz (“L’invisibile di Ruiz”è appunto il tema guida). Alla presenza di questo regista,la cui sensibilità spazia fra reale e fantastico trasfigurando entrambi,vengono proiettati Le temps retrouvé (1999),Combat d’amour en songe(2000) e Dias de campo(2004).
La sera,sempre allo Spazio Oberdan,un incontro con letture di Raúl Ruiz (di cui verrà anche proiettato un rarissimo film, Agathopedia,preceduto da interventi di Bruno Robertie Roberto De Gaetano) e Peter Sloterdijk,filosofo di punta dell’attuale panorama europeo,che affronta il tema delle nuove prospettive,nascoste ma evidenti,dell’umanità. La serata è arricchita da una performance di Hanna Schygulla(l’attrice di Rainer Werner Fassbinder e una delle principali esponenti del “nuovo cinema tedesco”,vincitrice della Palma d’Oroe del David di Donatello nel 1983),tratta dall’opera Moi et mon doubledello scrittore polacco Witold Gombrowicz.
Il coordinamento è di enrico ghezzi. Lunedì 29 giugno,al Teatro Dal Verme,il tema dedicato a “Variazioni sull’invisibile: perché non è vero che Anna Karenina abitasse a Baker Street”brilla di luce propria grazie all’incontro con Umberto Eco,introdotto da Mario Andreose, direttore letterario di RCS Libri,collaboratore del “Sole 24 Ore”.
Dopo averci regalato,nelle passate edizioni dei suoi preziosi interventi sull’Assoluto e sui Quattro elementi,per citare gli ultimi, Eco si misura (e ci fa misurare) con le implicazioni concettuali di questo tema,l’Invisibile, in apparenza imprendibile. La parte musicale è affidata a un nome noto al pubblico della Milanesiana:Ute Lemper,cantante, donna di teatro,interprete straordinaria. Martedì 30 giugno si torna,nel primo pomeriggio,allo Spazio Oberdan,dove enrico ghezzi introdurrà tre film di Amir Naderi e uno di Gao Xingjian,presenti in sala (“L’invisibile di Naderi e Xingjian”è appunto il tema).
Regista iraniano,Naderi oscilla nelle sue opere fra desolazione e speranza,consegnandoci un ritratto delicatissimo della sua terra i cui stilemi si ripresentano negli ultimi film,nei quali sono Manhattan,Las Vegas e l’Occidente a focalizzare il suo interesse.
Waiting (1974),The Runner(1989) e il recentissimo Vegas:Based on a True Story (2008) sono i film scelti per questo omaggio a Naderi. Di Gao Xingjian,di cui avevamo già apprezzato l’anno scorso il suo primo film, La Silhouette sinon l’ombre,verrà proiettato l’ultimo lavoro,Après le déluge(2008).La sera, sempre al Teatro Dal Verme,per il tema “Cantori di storie invisibili”,si spalancano le porte ai mondi lontani che sempre più bussano alle nostre dimore occidentali.
Anzitutto abbiamo il ritorno sul palco del teatro di Gao Xingjian(Premio Nobel per la Letteratura 2000).
Artista totale,romanziere, poeta,saggista,drammaturgo,regista,pittore, quest’anno offrirà,in anteprima mondiale al pubblico della Milanesiana,un frammento della pièce teatrale Ballade Nocturne,seguita da una inedita lettura poetica. Insieme a lui, Rabih Alameddine,scrittore libanese,di cui il pubblico conosce il libro recentemente pubblicato,Hakawati. Il cantore di storie:un romanzo che è una summa della mitologia e del folklore orientale,fra racconti biblici,leggende antiche e favole arabe nello stile delle Mille e una notte.
E ancora,Anita Desai,la principale scrittrice indiana di oggi (Premio Grinzane Cavour 2005):un’autrice capace nei suoi libri di seguire il percorso di intricate storie famigliari,fra ricerca delle origini più lontane e necessità dell’esodo verso altri confini.
Per la musica, il concerto di Abdullah Ibrahim.Nella sua opera si fondono i canti tradizionali africani,la musica sacra e il jazz,in una polifonia di voci e rimandi. Basti ricordare che sua è la colonna sonora del filmChocolat,e che il celebre Gresham College di Londra lo ha invitato a tenere numerose lezioni e concerti nei suoi spazi,onore già conferito in passato a John Cage e a Luciano Berio. Ibrahim ci offre un concerto dal titolo Senzo – Ancestor. Introduce la serata Pico Floridi,collaboratrice alla pagina culturale di “la Repubblica”. Mercoledì 1° luglio,al Teatro Dal Verme,il tema è “Vedere l’invisibile: dedicato a Sciascia”.
Abbiamo voluto,infatti,in occasione del ventennale della scomparsa,rendere omaggio,qui alla Milanesiana, allo scrittore siciliano che con la sua attività letteraria e saggistica si è veramente posto come il più grande critico delle ideologie,palesi e nascoste (invisibili,appunto) della contemporaneità.
Alcuni autori italiani hanno accettato l’invito a leggere brani scritti pensando a Sciascia: Pietrangelo Buttafuoco,Flavio Soriga, Manlio Sgalambro ePaolo Terni propongono dunque dei testi inediti scritti per noi intorno alla figura di Sciascia.
Il prologo è affidato a Laura Morante(David di Donatello 2001) che ci legge un brano suggerito da Matteo Collura,dalleFavole della dittatura di Sciascia.
Prima del concerto finale, un contributo cinematografico di Franco Maresco, uno dei registi più corrosivi del cinema italiano, realizzato per la Milanesiana “pensando a Sciascia”. Il concerto di John De Leo,che già aveva offerto una sua interessante opera musicale a Manganelli, questa volta è dedicato,appunto,allo scrittore siciliano ed è intitolato Zolfo,commissionato dalla Milanesiana e realizzato con la collaborazione di “Cose di musica”e di Adele di Palma.
Introduce e coordina la serata Matteo Collura,scrittore e studioso sciasciano. Giovedì 2 luglio la Milanesiana sarà in viaggio dalle 17.00 alle 21.00 su uno storico tram attraverso le vie della città,con letture di Gianni Biondillo, Donato Carrisi, Simone Regazzoni, mentre la parte musicale-letteraria sarà affidata a Flavio SorigaconGiovanni Peressone al filosofo Massimo Donà. Venerdì 3 luglio la giornata ha inizio nel pomeriggio allo Spazio Oberdan con Roger Corman,maestro indiscusso del cinema americano,conosciuto tra l’altro per la serie di film tratti da opere di Edgar Allan Poe, fra i quali il leggendario Il pozzo e il pendolo. Per la sezione “L’invisibile di Corman”,a partire dal mattino,vengono proiettati tre film:House of Usher(1960),The Raven(1963) e The Tomb of Ligeia(1964).La sera,sempre allo Spazio Oberdan,per il tema “La piccola bottega degli orrori dell’invisibile”,enrico ghezzi,Luciano Emmer,Roger Cormane Edoardo Nesi,l’autore di L’età dell’oro,ci parlano di cinema e letteratura – Corman e Nesi attraverso una lettura inedita.A Corman verrà inoltre consegnato il Premio “Omaggio al Maestro”.A seguire un altro film del maestro,The Man with X-ray Eyes(1963). Sabato 4 luglio,una giornata dedicata al regista Shinya Tsukamoto,autore di un film-mito intitolato Tetsuo.L’uomo d’acciaio,che ha proposto un intreccio inestricabile di horror,incubi hi-tech, follia e delirio immaginativo allo stato puro, attraverso un ripensamento singolare del complesso rapporto uomo-macchina.Non c’è avanguardia cinematografica che non allinei questo regista fra i suoi modelli.Di questo sognatore del limite,al pomeriggio,per il tema- guida “L’invisibile di Tsukamoto”,vengono proiettati due film,Bullet Ballet(1998) e Nightmare Detective 1(2006);mentre la sera assistiamo a una sua lettura,preceduta da quella di Francesco Tricarico,l’autore di Vita tranquilla(vincitrice del Premio della Critica alla 58aedizione del Festival di Sanremo),con proiezione di suoi disegni vicini alle atmosfere di Tsukamoto.A seguire,il recente Nightmare Detective 2(2008).Il coordinamento dell’intera giornata è affidato a enrico ghezzi, il primo,dobbiamo ricordare,a far conoscere in Italia,su Rai 3,le opere di questo regista. Domenica 5 luglio,al Teatro Dal Verme,una “prima chiusura”della Milanesiana,con una serata intitolata“Il dialogo invisibile che esiste”. A confronto Elie Wiesel(Premio Nobel per la Pace 1986) e l’arcivescovo Rino Fisichella,che ci offriranno due letture sui princìpi dell’ebraismo e del cristianesimo.Questi interventi saranno preceduti da due prologhi,il primo affidato al filosofo Giovanni Reale,il secondo al giornalista e scrittore Alain Elkann.Una prima conclusione,dicevo,perché ci si confronta,in questa serata,con l’Invisibile per eccellenza,che è l’Assoluto,dialogando anche sui princìpi che accomunano e distinguono la religione cristiana da quella ebraica.A seguire un concerto di Anne Ducros,cantante francese formatasi sulla musica barocca e consacratasi al jazz a partire dalla metà degli anni ottanta,e che nel 2008 Franco Battiato ha invitato a cantare in Fleurs 2un’inedita versione di Sitting on the Dock of the Bay.Variazioni Battiato è il titolo della sua performance,sui temi religiosi messi in musica dallo stesso Franco Battiato.Armando Torno,editorialista del “Corriere della Sera”,introduce la serata. Lunedì 6 luglio,al Teatro Dal Verme,si conclude la Milanesiana 2009 con una serata straordinaria. “La prima notte di quiete”è il tema conduttore, e anche il titolo di un celebre film (1972) di Valerio Zurlini,interpretato,tra gli altri,da Alain Delon, Giancarlo Giannini,Lea Massari,Sonia Petrovna. Abbiamo pensato di concludere il Festival proprio con il film di Zurlini che,come emerge dalla personalità del regista,fonde in modo unico l’Arte, la Letteratura,il Senso religioso e,naturalmente,il Cinema. La vicenda di Daniele Dominici,supplente di lettere nel liceo di una Rimini grigia e invernale,e dei suoi amori infelici o impossibili,ha da dire ancora molto agli spettatori,più di trent’anni dopo la sua prima apparizione nelle sale. Ricchi sono i riferimenti letterari di cui è intessuto il film (Dante,Shakespeare,Stendhal,i Vangeli),e numerosi quelli all’arte figurativa. A farci rivivere il film di Valerio Zurlini saranno i suoi indimenticabili attori:Sonia Petrovna, Giancarlo Giannini (Palma d’Oro 1973 eDavid di Donatello 1972, 1984,1995, 1996 e2002 ), Alain Delone il prologo musicale di Gianni Basso, il sax della colonna sonora del film.L’introduzione al film è affidata a Antonio Scurati e enrico ghezzi.La conversazione è a cura di Ferruccio de Bortoli. Se un festival nasce dai desideri di un Direttore artistico,questa serata ne è il desiderio più compiuto.La Milanesiana si chiude nell’incanto della recuperata e ricreata atmosfera di questo capolavoro,non solo del Cinema ma dell’Arte in quanto tale,capace,attraverso di essa,di dare sempre più luce alle essenze “invisibili”della nostra vita. Se la Milanesiana fosse un film,vorrei che fosse La prima notte di quiete. Ricordo solo che il giorno precedente,domenica 5 luglio,è prevista allo Spazio Oberdan una proiezione di film per il tema“L’invisibile di Petrovna e Zurlini”:Adolescence(1966) di Marin Karmitz,Le feu sacré(1970) di Vladimir Forgency, Il mercato delle facce (1952),Pugilatori (1952) ed Estate violenta(1959) di Valerio Zurlini. E per non chiudere in senso assoluto,la Milanesiana riprende il mattino seguente,alla Fondazione Corriere della Sera,luogo di tutti i dibattiti del festival,con un incontro apparentato all’Invisibile che vedrà ospitiGianna Nannini, Edoardo Nesie Alberto Bettinettinel quale verranno ripercorse le straordinarie tappe della carriera della cantautrice.Nel pomeriggio infine, sempre presso la Fondazione Corriere della Sera,la chiusura definitiva della Milanesiana sarà affidata ad Antonio Gnoli,in un incontro dedicato al ricordo del filosofo Franco Volpi,recentemente scomparso.Ad animare il dibattito,intitolato Dai titani allo sciamano,saranno presenti Remo Bodei,Massimo Cacciari, Massimo Donà, Roberto Esposito, Maurizio Ferraris, Giacomo Marramao, Gianni Vattimo. Così,alla fine di questo percorso,la Milanesiana 2009,alla sua decima edizione,avrà visto13 incontri letterari, con45 scrittori di fama internazionale;12 incontri intorno al Cinema; 10 concerticon12 musicisti più le loro relative orchestre;2 incontri con scienziati;14 aperitivi con l’autore,con oltre 60 ospiti– regalando a Milano una finestra sul mondo e sulla cultura.
Elisabetta Sgarbi.
Direttore Artistico La Milanesiana Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia e Teatro.